Osservando questo inizio di XXI secolo, è evidente che la coscienza collettiva è confusa e sofferente. Non penso si vivesse meglio ai tempi di Nerone o nel Medioevo. E’ tuttavia un fatto che la probabilità di sviluppare un disturbo depressivo è aumentata di 15-20 volte per una persona nata alla fine del ‘900 rispetto a una nata all’inizio. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono depresse circa 330 milioni di persone al mondo.
In Italia attorno ai 5 milioni di persone sono affette da depressione, il 15% delle donne, l’8% di tutti gli uomini e l’8-10% dei giovani tra i 14 e i 24 anni. Vediamo che il prolungarsi della vita media e della ricchezza procapite non ha reso gli uomini più felici, anzi. La maggioranza degli individui è alienata dal proprio Sé, imprigionata da inutili inganni mentali, dalle speranze e paure dell’ego. Per ego s’intende il personaggio illusorio creato dal pensiero, che nella vana ricerca di sicurezza e stabilità produce frustrazione, sofferenza e noia.
Se guardiamo le cose con obiettività, riconosciamo che l’umanità è stata condizionata per secoli da ideologie, molto spesso assurde, che imprigionano la libertà interiore e deformano la percezione del reale. Siamo stati convinti di essere individui separati, dotati di un io e di libero arbitrio, guidati dal pensiero e dalla ragione secondo i rigidi canoni della società.
Ci siamo così allontanati dall’intelligenza della Natura e dalla nostra interconnessione con essa, abbiamo perduto il contatto con l’anima e la vita reale. Le credenze e il conformismo inibiscono l’intuizione, l’intelligenza e la spontaneità. Il risultato lo vediamo nel mondo, ed è inutile descrivere il caos sociale, politico ed economico e i conflitti internazionali che ci circondano.
Come sempre quando c’è un problema, si presenta qualcuno che offre una soluzione. A causa della crisi delle religioni, in anni recenti sono proliferati movimenti di una psicologia popolare pseudo-spirituale, che con i suoi maestri olistici promette felicità e autorealizzazione e salti quantici della coscienza. Con rare eccezioni, gli adepti New Age del Pensiero Creativo e dell’Autostima, i seguaci dei leader che vengono dagli USA per vendere a caro prezzo l’illuminazione e i frequentatori degli ashram, hanno investito tempo e denaro nella speranza di una trasformazione e ne hanno tratto risultati molto deludenti e a volte ancor più problemi. Di solito tutto si è risolto in esaltazioni passeggere, molte delusioni e nessun cambiamento profondo. Raramente queste nuove esperienze sono più di un passatempo. Questa inefficacia dipende dal fatto che quasi nessuna di queste scuole conduce a trascendere l’identificazione con l’ego, che è la vera malattia mentale dell’uomo.
Invece di svelare le illusioni che la mente crea, ne propongono delle nuove, vestite di belle parole. Anziché indurre la trascendenza dell’io, cercano di sostenerlo nella sua vana ricerca di immaginari ideali di sicurezza, felicità e potere. Ciò accade perché la maggior parte dei maestri di queste scuole sono essi stessi vittime dell’ego (i pastori sono della razza delle pecore, direbbe Nietzsche).
Anzi, molto spesso, leader internazionali soffrono di una vera e propria patologia narcisistica e, travolti dall’identificazione con il ruolo del Maestro Universale, divengono vittime del potere che esercitano.
L’ego spirituale è l’ultimo inganno e il più subdolo. E’ la più comune trappola in cui cadono novizi, studenti avanzati e persino i maestri. E’ questa una delle principali cause della mistificazione degli insegnamenti. Per questa via è impossibile raggiungere la liberazione anche dopo anni di sforzi. I rarissimi autentici Maestri, che offrono insegnamenti di vera saggezza, trovano poca comprensione perché indicano quella Verità che è proprio ciò che l’ego non vuol sentirsi dire se vuol sopravvivere.
Infatti, chi comprende è indotto a riconoscere che l’io si riduce a un fantasma mentale, privo di sostanza e continuità, mentre il vero Sé è sempre nuovo, è il fluire stesso della vita che nasce e muore a ogni istante del Continuo Infinito Presente. Per questo pochi riescono ad ascoltare e comprendere le parole di saggezza. Aggrappati alle proprie convinzioni, ascolteranno dal maestro solo ciò che pare confermare le loro idee.
Tranne rari casi, anche i seguaci dei veri saggi perdono di vista la realtà e il vero insegnamento, perché facilmente divengono schiavi dell’idealizzazione del maestro. E’ facile attaccarsi acriticamente alle sue parole, alle regole e alle pratiche, ma nel farlo si perde del tutto di vista lo spirito con cui l’insegnamento era vissuto e trasmesso.
I più creano un idolo e su di esso proiettano le qualità cui aspirano. Così facendo, si precludono la possibilità di esprimerle e incarnarle in se stessi. Il link della a nota (4) che trovate a piè pagina contiene un estratto da scritti di Raphael, che chiariscono nel modo migliore questo tema cruciale.
Moderne vie di risveglio
D’altro lato proprio in questi tempi di confusione e decadenza, stanno tornando alla luce le più alte creazioni dellaFilosofia Perenne che oggi possiamo interpretare dalla prospettiva del pensiero moderno e dei nuovi paradigmi scientifici che hanno rivoluzionato la visione del mondo.
Fortunatamente attorno a noi non c’è soltanto il mercato delle illusioni New Age, ci sono anche scienziati illuminati che aprono nuove frontiere della conoscenza. Ed esistono anche individui che colgono il vero senso dell’insegnamento, che si risvegliano, che trovano la pace interiore e diventano canali di verità per altri, e secondo le loro possibilità naturali, strumenti dell’armonia universale. Ci sono splendidi libri e magnifiche opere di saggezza.
L’uomo d’oggi può accedere a conoscenze una volta riservate a pochi. Se comprende il messaggio di Jiddu Krishnamurti o di Nisargadatta Maharaj può svegliarsi e cogliere il vero messaggio di tutti i saggi e di tutte le religioni, al di là dei dogmi e dei concetti.
Le parole dei veri Maestri svelano i giochi dell’io e guidano a una consapevolezza non divisa, distruggendo gli inganni mentali e le illusioni narcisistiche. Conducono a ciò che le religioni chiamano: Regno dei cieli, Grazia di Dio, Unità del Padre e del Figlio, Nirvana, Moksha, Satori, Liberazione, Risveglio, ecc. ecc.
Questi termini non indicano qualcosa che può essere appannaggio esclusivo di esseri perfetti e di santi, ma è raggiungibile dall’uomo comune che ha il coraggio di riconoscere le proprie false credenze e liberarsene.
Quando apriamo gli occhi riconosciamo che la verità ci sfugge perché è troppo semplice, e che basta essere liberi dall’io e permettere che sia il vero sè a guidarci.
Si tratta di ciò che Ramana Maharshi[5] chiama Stato Naturale. Nello Zen è definito Auto-Natura, nel Taoismo è il Wu-wei o “non fare”. E’ uno spontaneo risveglio al qui e ora che non implica sforzo, è la realtà quotidiana vissuta con autenticità, la via dell’acqua che scorre. Autenticità che la vita insegna a chi si arrende e ha il coraggio di essere ciò che è.
La liberazione dal giogo mentale, che l’io crea con la fine della divisione nella pienezza del Sé, è il progetto evolutivo insito nella psiche umana, è il Nuovo Piano di Coscienza seminato e presagito dai saggi.
Le parole che vengono da chi ha realizzato ciò che insegna hanno il potere di trasformare chi le ascolta con mente aperta. Se osserviamo, ad esempio, gli insegnamenti del Mahamudra di Tilopa vecchi di un millennio (oggi moltissimi testi classici, grazie a internet, sono accessibili a tutti), ci rendiamo conto di quanto essi siano attuali e importanti per l’uomo contemporaneo. Se leggiamo con mente sgombra cogliamo il messaggio attraverso l’intuizione immediata, senza bisogno di ricordare nulla né di religioni comparate, né del Buddhismo e delle sue diverse scuole.
Studiosi di grande valore hanno commentato e interpretato l’essenza delle tradizioni spirituali per separare l’essenza sempre attuale, dalle sovrastrutture arcaiche e dalle distorsioni strumentali. E’ ovvio che coloro che prendono alla lettera le parole dei testi delle religioni, senza comprendere che sono espressioni della psiche umana, senza interpretarne i simboli, non possono cogliere nulla del vero insegnamento. Al contrario diverranno schiavi di più grandi illusioni.
Sentiamo parlare da anni della necessità dello sviluppo di una Nuova Coscienza e tutti i saggi d’Oriente e d’Occidente indicano un’identica via: il superamento della prigione dell’ego.
La libertà interiore conduce all’intuizione che nasce da una consapevolezza non divisa. Qualcosa di non concepibile dalla mente razionale eppure esperibile e praticabile se ci si fa guidare dall’ispirazione che nasce dalla libertà dai desideri e dalle paure dell’ego.
La Grande Via è calma e aperta, nulla è facile, nulla è difficile. (Shinjinmei)
E’ grande il potere trasformativo dell’autoindagine suggerita dai maestri dell’Advaita (vedi Ramana Maharshi: Chi sono io?) e ho evidenti conferme quotidiane dell’efficacia della respirazione intensa, se praticata con quest’atteggiamento, suggerito dai saggi, per ottenere un’autentica liberazione. E’ invero il metodo più rapido per liberarci dall’alienazione e dalla mancanza di senso che affliggono anche le persone cosiddette sane. Attraverso la respirazione, oltre alle fasi di catarsi e alla soluzione delle dinamiche acquisite nell’infanzia e relativi complessi, attraverso una fase di risveglio giungiamo alla nostra natura essenziale che vive nel qui e ora. Impariamo a vedere le cose con l’attenzione che nasce dalla libertà dall’ego. Fluiamo con la vita senza inutili conflitti e illusioni .
Dove è finito l’ego? Dove è finita la nostra storia personale e il personaggio che crediamo di rappresentare nel mondo? Ovviamente il passato è sempre lì con le sue esperienze e le sue abitudini… Certo non dimentichiamo la strada di casa o come si guida la macchina. Ma, quando la mente è libera dall’identificazione con il corpo, quando la chiara percezione del presente ci libera dal dialogo interno, noi siamo lo spazio della coscienza, condizione in cui non c’è bisogno di un io per agire con accuratezza e armonia. Solo allora ci si esprime in modo creativo e spontaneo. Il pensiero è condizionato dalla rete delle parole e una mente libera dalle parole diventa straordinariamente acuta e flessibile.
Possiamo osservare senza il filtro delle parole? Certamente sì! Pochi lo fanno poiché non è mai stato loro suggerito, in una cultura dominata dal pensiero, che è un utile servo, ma un pessimo padrone.
La respirazione intensa si rivela di straordinaria efficacia quando è supportata dal giusto atteggiamento coscienziale, perciò è fondamentale il compito dell’assistente, che è proprio quello di indicare e condividere quest’atteggiamento di consapevolezza incondizionata.
Quando il soggetto impara, durante la seduta, a non resistere alla realtà e a guardare con coraggio a se stesso senza il filtro dei condizionamenti, si emancipa radicalmente dalla nevrosi. Trova la sanità dell’integrazione interiore e l’autenticità dell’Essere, il vero Sé. Solo allora vive nel qui e ora e non è più schiavo del dialogo interno e così l’ansia e la frustrazione che accompagnano il vivere quotidiano scompaiono del tutto.
Questa Nuova Coscienza invero non è affatto nuova. Nuova invece è la necessità collettiva di realizzarla per il superamento di questo momento storico di crisi e cambiamento[7]. Solo così la società contemporanea può rinnovarsi e liberarsi dai conflitti, e solo così potrà liberarsi dall’ipertrofico potere della politica, della burocrazia, dell’ideologia e svilupparsi in modo creativo e intelligente per il bene di tutti.
Se si vuole migliorare la società, si devono prima risolvere i conflitti personali. Ognuno ha quindi il compito di porre fine al conflitto interiore prima di sperare di poter aiutare il prossimo. Ognuno dovrà imparare ad accettare e amare la realtà e il suo mistero senza perdersi per cercare di soddisfare le insaziabili e frustranti pretese dell’io.
Nell’autenticità dell’Essere, pensiero e azione non sono divisi e solo così si è pienamente vivi. Attraverso la consapevolezza e la respirazione possiamo ritrovare il vero Sé e osservare con chiarezza lo spontaneo processo della vita svolgersi in noi e nel mondo. Possiamo sintonizzarci con leggi armoniche che permeano il Cosmo. Possiamo attuare il disegno del nostro cuore, la volontà dell’essenza e così non vivere invano. Possiamo godere pienamente della vita, e quando sul nostro cammino c’è dolore, sappiamo affrontarlo.
Filippo Falzoni Gallerani,
Milano, 9 Ottobre 2012
Note
[1] Pneireview: https://www.amazon.it/clouddrive/share?s=u0e3AV3RRCQs92Ir1QmTT0
[2] Vedi mio brano: La ricerca del sé e gli inganni dell’io: https://filippofalzoni.com/joomla/index.php/articoli/36-articolifalzoni/76-la-ricerca-di-see-gli-inganni-dell-io.
[3] Vedi Ego spirituale: https://www.amazon.it/clouddrive/share?s=5BesjkmNQWoubelNnki5Xc
[4] Rapahel Creazione degli idoli: https://www.amazon.it/clouddrive/share?s=B1JvTf3KTiMgnzFO33ngYI)
[5] Vedi link Ramana Gita: https://www.amazon.it/clouddrive/share?s=-iHzMXZ-S-0r7oRJE7P3QY
[6] Vedi Pdf, Ramana Vidya, – https://www.amazon.it/clouddrive/share?s=wUAQh-X-SKYi-bH_MuTY7c
[7] Di questa crisi di cambiamento i maestri ci parlano da sempre perché è una realtà dell’eterno presente.